Il fato di Fausto, Zoolibri
Oliver Jeffers, Il fato di Fausto, Zoolibri, 2021, pp. 96, euro 20.00, +5
“C’era una volta un uomo convinto di possedere ogni cosa..”, questo l’emblematico incipit de Il fato di Fausto, l’ultima favola moderna di Oliver Jeffers che Zoolibri porta in Italia. Ma chi è Fausto? Siamo tutti noi appartenenti al genere umano, convinti di possedere ogni cosa, sempre pronti a sfruttare la natura e ciò che ci circonda.
Non è un caso che i primi due oggetti del desiderio di Fausto siano un fiore e una pecora, in omaggio al grande classico di Antoine de Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe, dove la brama del potere e del possesso trova ampio spazio attraverso alcuni personaggi. Il protagonista di Jeffers, Fausto, suscita sentimenti contrastanti nei lettori. È un avido omino panciuto con i baffi, a tratti buffo, ma al contempo colpevole di mostrare tutta la pena della piccolezza umana. Quando si arrabbia sulla sua testa compare una nube di scarabocchi sempre più grande, pesta i piedi e stringe i pugni, proprio come fanno i bambini quando vogliono ottenere a tutti costi quello che desiderano.
Dal piccolo fiore all’enorme montagna, tutto deve essere di Fausto. Nel momento in cui incontra il mare scopre però, a sue spese, che è impossibile pestare i piedi su una distesa d’acqua e il destino dell’uomo è ormai segnato: sarà proprio Fausto ad appartenere per sempre al mare. Ancora una volta l’autore dona voce alla natura, come nell’eccezionale albo Noi siamo qui. Dritte per vivere sul pianeta terra, questa volta mostrandola in tutta la sua forza e portando all’attenzione di bambini e adulti il dominio malsano dell’uomo sul pianeta.
In questa occasione Jeffers si confronta con la tecnica della litrografia e il risultato è davvero potente. Tratti fluorescenti di rosa, giallo e blu prendono vita nel contrasto con lo sfondo bianco delle tavole. È singolare la presenza di alcune pagine prive di illustrazioni e il fatto che in un albo per bambini vi sia spazio solo per il testo potrebbe far storcere il naso a qualcuno. Jeffers, tuttavia, utilizza ad arte gli spazi nelle pagine e la mancanza delle immagini provoca nel lettore un assordante silenzio che rimbomba nella narrazione.
In chiusura di questa favola dipinta senza età, si trova una poesia di Kurt Vonnegut comparsa nel maggio 2005 sul New Yorker. Joe Heller, questo il titolo, (in omaggio all’amico Joseph Heller, autore del romanzo Comma 22, scomparso poco prima) in cui si identifica la vera fonte della felicità nella “Consapevolezza di averne abbastanza”. Se solo lo avesse capito anche Fausto…
(Ludovica Brunamonti)