Il mio segno particolare, Rizzoli
Michele D’Ignazio, Il mio segno particolare, Rizzoli, 2021, pp. 228, euro 16.00, +9
Michele D’Ignazio, arrivato al successo con la trilogia Storia di una matita, regala al pubblico una nuova storia, la sua. Il mio segno particolare è infatti un libro autobiografico sulla sua infanzia.
Nato nel 1984 con tantissimi nei sul corpo, di cui uno molto grande dal collo sino al fondo della schiena, che destò subito preoccupazione nei dottori e nella sua famiglia. Un vero e proprio segno particolare, tanto da essere definito dai medici una “mantellina” e per l’autore diventare il mantello personale, sull’onda di quello indossato dai supereroi.
Un’infanzia fuori dal comune costellata da valigie, partenze, ospedali e operazioni, ma anche dall’avvolgente calore di famigliari e amici. Perché questa non è solo la storia della forza di Michele, ma anche dei suoi genitori e parenti, capaci di non scoraggiarsi di fronte alle avversità traendo il meglio da ogni situazione e dei tanti dottori incontrati nel lungo percorso sino ai 16 anni.
Al racconto spontaneo e coinvolgente si alternano alcune conversazioni con i bambini che lo scrittore incontra nelle scuole. Dalle curiosità e dalle domande dei più piccoli nasce questa esigenza di raccontare la sua storia, non per caso un giorno in una classe gli viene detto:“Tu hai tanta fantasia perché hai il neo nell’occhio!”. Non sapremo mai da dove arriva questo superpotere dell’autore, capace di porsi all’altezza dei bambini con disarmante naturalezza, un compito davvero arduo per un adulto.
O forse ce lo fa capire durante tutta la storia, perché il filo conduttore de Il mio segno particolare è una riflessione sul passato. Noi siamo il nostro passato, siamo la nostra storia e gli adulti che diventiamo dipendono in maniera significativa da quello che abbiamo vissuto e dalle nostre esperienze. Il mantello, che per anni è stata una particolarità con un peso spesso difficile da sostenere, anche se oggi è stato rimosso, ha permesso all’autore di diventare una persona sensibile ed empatica, di realizzare i propri sogni e di non arrendersi mai di fronte alle avversità. Siamo noi a decidere quale sia il nostro superpotere e, se siamo bravi, potremo conservarlo anche da grandi!
(Ludovica Brunamonti)