“La cultura salva le anime” Biblioteca Annalisa Durante.

Mi chiamo Annunziata Pastorini, per tutti Nunzia. Svolgo l’attività di bibliotecaria presso la Biblioteca a porte aperte Annalisa Durante, sorta in memoria della giovane vittima innocente uccisa nel 2004 in uno scontro armato tra clan, nel quartiere napoletano di Forcella. La biblioteca Annalisa Durante promuove la memoria delle vittime innocenti e la legalità attraverso strumenti di prevenzione quali la lettura e l’arte.

Tra le molteplici attività, che svolgiamo presso la nostra biblioteca, la protagonista è la lettura per bambini e ragazzi. Maggiore attenzione è posta sulla fascia di bambini 0-6, fino all’educazione civica dei ragazzi più grandi. La lettura 0-6 anni è un percorso formativo e di crescita che accompagna il bambino dalla tenera età fino al passaggio alla scuola primaria. I genitori consapevoli partecipano agli incontri di formazione ed ai momenti di lettura con i loro figli.

Con i ragazzi più grandi teniamo laboratori di lettura e scrittura creativa, grazie a questi incontri nascono prodotti artistici e letterari sulle storie che leggiamo, oltre che dibattiti dal vivo con gli stessi autori per approfondire e per conoscere i creatori delle storie che vivono. La biblioteca di Annalisa Durante è ogni anno meta di studenti che arrivano da tutta Italia per conoscere la sua storia e per dimostrazione di quanto suo padre Giannino Durante abbia estrapolato Il miele dalla morte, per citare una frase di Roberto Benigni. Sono tanti gli elaborati culturali, gli scritti letterari e le pubblicazioni dedicate alla piccola Annalisa presentate ogni anno il 19 febbraio, in ricorrenza del suo compleanno, durante il Premio Nazionale Annalisa Durante.

Tra i testi letti quest’anno durante i laboratori, molto significativo è stato il libro “Circumvesuviana” di Antonella Capano che ha suscitato grande curiosità tra i nostri giovani, la storia dell’autrice torinese, che racconta un episodio romanzato accaduto a Napoli, descritta nelle sue sfaccettature più precise, ha immerso i ragazzi nel loro contesto ordinario alla ricerca di quella bellezza e ricchezza della loro cultura e della loro realtà. Tutto questo ha fatto nascere domande e riflessioni interessanti, che sono state sciolte durante l’emozionante incontro con l’autrice presso la nostra biblioteca.

Altro testo avvincente presentato presso la biblioteca è Gennarino Di Gennaro e la scoperta delle trame tenebrose dall’autore napoletano Giovanni Fusco. Anche in questo caso la storia favolistica è ambientata a Napoli, dove il protagonista, una sorta di Harry Potter napoletano, così come lo hanno denominato, usa i suoi poteri speciali per scoprire alcuni misteri che si celano nella città di Napoli, i ragazzi hanno estrapolato temi quali il bullismo, la legalità ed il dualismo tra il bene e il male, argomento vicino alla realtà dei nostri ragazzi per la storia delle origini della Neapolis antica, il bivio tra il vizio e la virtù della Y di Forcella*.

I laboratori di scrittura creativa hanno visto protagonista Dante Alighieri, celebrato in memoria dei 700 anni dalla sua morte, nel più vasto progetto Dante per tutti, da cui è nato il progetto Dante a Forcella. I ragazzi delle scuole medie si sono cimentati nella riscrittura del primo canto dell’inferno in italiano e in napoletano. La storia immagina il Sommo Poeta smarrito nei vicoli oscuri di Forcella, che ritrova la retta via grazie al supporto di Annalisa Durante, un Virgilio alato che racconta l’eredità storica e culturale del quartiere, nonché una Beatrice divina che invita Dante a camminare verso la luce, quella luce che lei rappresenta per Forcella e per Napoli, quella speranza che lei incarna per i nostri bambini e ragazzi, quella memoria che difendiamo per non dimenticare che esiste un’altra strada, quella della vita. Da questo progetto nasce anche una pubblicazione che racchiude il lavoro dei ragazzi che sono riusciti a realizzare il più bel ricalco di tutti i tempi, un mix di lingue, stili, sintassi e argomenti, come il buon Poeta ci ha insegnato.

Attraverso la lettura e “La pittura dei ribelli”, intendiamo promuovere l’inclusione dei bambini tutti, dei ragazzi disabili, dei giovani più svantaggiati e dei bambini stranieri residenti nel quartiere. I laboratori di inclusione sono un momento di relazione e di incontro con l’altro, infatti partecipano anche i genitori, gli educatori, i ragazzi ed operatori della nostra comunità.

Nel 2020 un’altra stella si è aggiunta al mio cammino umano e professionale, Maria A. Abenante, bibliotecaria e donna di grandissimo valore, aver ricevuto un premio istituito in sua memoria mi ha arricchita in ogni senso. Maria ed Annalisa saranno per sempre due icone della mia vita.

Essere una biblioteca di inclusione significa riuscire a rivolgermi a tutti, organizzando attività che garantiscano l’accesso al libro e alla lettura a tutta la popolazione, sin dalla nascita del bambino, prestando particolare attenzione alle categorie sociali più disagiate ed emarginate. Fondamentale, infatti, è l’azione di cittadinanza attiva, insieme ai commercianti, ai docenti e dirigenti scolastici delle scuole limitrofe, ai genitori dei bambini del quartiere, agli stessi cittadini di Forcella, esempio di come la legalità possa diventare modello di rigenerazione e riscatto sociale. Insomma è proprio vero che “La cultura salva le anime” qui a Forcella lo sappiamo bene e la soddisfazione più grande di questo operato è sentirsi appagata dal sorriso di un genitore e dall’abbraccio di un bambino.

Nunzia Pastorini

Napoli, 01/09/2022


*L’ipotesi più accreditata è che il quartiere prenda il suo nome dalla biforcazione ad ipsilon (Y) in cui termina una delle antiche plateaie greche della città (i famosi decumani), quella che oggi è conosciuta in tutto il mondo come Spaccanapoli, e che ricorda le fattezze di una forcella.

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