LIBERI DI LEGGERE di Armanda Piccardo
Alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi piace leggere? La risposta è SÍ.
SÍ, a condizione che siano liberi, liberi di leggere tutto quanto possa essere di loro interesse.
Il ruolo dell’insegnante, a mio parere, deve essere quello del facilitatore.
Dobbiamo aiutare ragazze e ragazzi ad avvicinarsi alla lettura con piacere.
Scoprire il piacere di leggere è una grande conquista.
Si parte da un lato, dall’abitudine alla lettura, quasi un “allenamento”, come sostiene Alice Bigli, animatrice di “Mare di libri – festival dei ragazzi che leggono”.
Si continua sperimentando diversi generi e proposte, all’insegna della bibliovarietà.
Già da tempo, la letteratura per i giovani conosce momenti davvero felici per la quantità e, soprattutto, per la qualità delle proposte editoriali.
Non resta che attingere alle numerose fonti per trovare preziosi consigli di lettura.
Basti pensare, tra le altre, alle bibliografie di Andersen, Liberweb, Hamelin (notevole davvero “Leggere per leggere” scritto con Rachele Bindi).
Ma i nostri ragazzi e, soprattutto, le nostre ragazze si dimostrano molto sensibili alle proposte più vicine ai loro interessi social, ad esempio TikTok.
Proprio il cosiddetto fenomeno BookTok ha determinato la fortuna di alcuni libri. Il passaparola su TikTok è infatti alla base del successo di romanzi young adult come “Fabbricante di lacrime” e “It ends with us”, tra i libri più letti recentemente dalle mie alunne della secondaria di I grado, insieme a “Circe” e “La canzone di Achille” di Madeline Miller e “I sette mariti di Evelyn Hugo” di Taylor Jenkins Reid.
Spesso anche quanto proposto da Netflix o altre piattaforme diventa lo spunto e l’occasione per avvicinare alla lettura, come “The 100”, saga di Kass Morgan, oppure “Enola Holmes”.
Il nostro compito di insegnanti penso possa essere portarli a conoscere anche altre proposte. In questo obiettivo sono di grande aiuto le selezioni dei principali premi letterari a loro dedicati, ad iniziare dall’Andersen, per continuare con quelli che li vedono protagonisti come giurati: il Premio Strega per ragazze e ragazzi, il Bancarellino, il Premio Letteratura Ragazzi di Cento, il Gigante delle Langhe, il Campiello junior…
Proprio partecipare come giurati penso possa invogliarli a leggere con piacere e anche con senso di responsabilità, considerando che anche il loro voto andrà a pesare sull’esito finale.
Oltre a questi premi letterari, i nostri ragazzi hanno conosciuto nuovi autori, anche grazie alle attività ed ai progetti per il mondo della scuola che diverse case editrici specializzate stanno proponendo.
Penso, ad esempio, a Pelledoca che propone laboratori, incontri e sussidi basandosi su “storie da brivido, capaci di tenere il lettore con il fiato sospeso e gli occhi incollati alla pagina”.
Mi viene in mente anche il Progetto Scuola Il Castoro che, tra le diverse accattivanti proposte, invita a portare a scuola “Diario di una Schiappa“, ormai a tutti gli effetti un classico! Ho le prove: anche i lettori più diffidenti non riescono a smettere di leggere i libri divertenti e accessibili della serie di Jeff Kinney, dando proprio ai lettori con maggiori difficoltà una grande soddisfazione e la voglia di condividerli con gli altri ragazzi della classe. Sono un vero e proprio trampolino che permette agli studenti di collegarsi ad altri libri, dello stesso genere e di generi diversi.
Credo che la condivisione sia un elemento fondamentale per promuovere la lettura.
Importanti anche gli incontri di questi anni con interessanti autrici e autori che ci hanno raggiunto più facilmente grazie ai collegamenti online (tra i pochi portati positivi dell’epoca post pandemia).
Seguendo le indicazioni del grande Aidan Chambers, voglio provare ad aiutare alunne ed alunni ad amare la lettura e i libri e diventare lettori appassionati.
Aidan Chambers ci accompagna, infatti, attraverso il processo infinito di educazione dei giovani lettori, nella convinzione che la letteratura sia uno strumento irrinunciabile di libertà e di crescita delle identità.
Oltre a garantire loro una ricca selezione e varietà di libri, a rendere i testi accessibili, presentandoli in modo adeguato, è utile dedicare il giusto tempo alla lettura, cercando di trovare e predisporre un ambiente favorevole alla lettura.
Importante è, oltre alla lettura autonoma, quella ad alta voce. Parafrasando il prof. Federico Batini, “essere esposti alla lettura ad alta voce allena la comprensione, le abilità necessarie per poter leggere anche da soli; un’esposizione prolungata e improntata alla bibliovarietà favorisce un rapporto positivo con i libri.”
Leggere ad alta voce aiuta anche a costruire una relazione con le alunne e gli alunni e, soprattutto, è importante incoraggiare conversazioni sui libri che siano stimolanti e basate sullo scambio e sul dialogo. Si tratta del cosiddetto approccio “Tell me” (Dimmi), che nasce dal desiderio di aiutare bambini e ragazzi ad esprimersi sui testi che leggono e ad ascoltare quello che viene detto loro: le conversazioni sulle letture rendono più critici e consapevoli.
Non ultimo, il ruolo determinante delle biblioteche, finalmente nuovamente fruibili, dopo il lungo periodo di chiusura e poi di limitazioni post pandemia.
Noi che viviamo a Genova, abbiamo la fortuna di avere la straordinaria Biblioteca Internazionale De Amicis a lungo diretta dal “bibliotecario con barba e baffi”, Francesco Langella, che ha lasciato un’impronta indelebile.
Torneremo quindi negli ampi spazi luminosi della De Amicis, ma anche nella rinnovata ed ampliata Biblioteca Saffi nella nostra Val Bisagno, dove ci aspetta per una serie di incontri proprio Langella, ora bibliotecario per ragazzi freelance, con il suo bagaglio di esperto di letteratura per ragazzi, nonché di lettura ad alta voce, conla consueta passione, entusiasmo e competenza portati con generosità anche nelle nostre scuole.
Armanda Piccardo (Insegnante di Lettere presso Scuola secondaria di I grado)