Perché i robot sono stupidi?, Editoriale Scienza
Federico Taddia, Barbara Mazzolai, Perché i robot sono stupidi?, Editoriale Scienza, 2021, pp. 96, Euro 12.50, +9
Per tutti quelli che immaginano un futuro distopico alla Blade Runner le aspettative potrebbero essere un po’ deluse dopo l’intervista del giornalista Federico Taddia alla ricercatrice Barbara Mazzolai. Con il nuovo libro della collana Teste Toste “Perché i robot sono stupidi?” si delinea un simpatico botta e risposta tra i due autori, a tratti ironico, ma che induce a una serie di riflessioni sul futuro della robotica e sulla direzione in cui si sta puntando in questo campo. Così si viene a sapere che i robot non hanno sentimenti e probabilmente non saranno mai nostri amici, ma i più validi collaboratori che gli uomini possano avere, o che tra non molto le automobili guideranno da sole e un giorno voleranno come nei film di fantascienza.
Dall’intelligenza artificiale, all’informatica, dagli algoritmi al coding, passando per la storia della robotica. Queste sono solo alcune delle curiosità a cui risponde Barbara Mazzolai, Direttrice del Laboratorio di robotica bioispirata dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e creatrice del “plantoide”, robot ispirato alle piante in grado di crescere e muoversi con lo scopo di esplorare il suolo.
Come consiglia Federico Taddia, non è necessario leggere la conversazione dall’inizio, ma piuttosto si può scegliere una lettura personalizzata partendo dalla domanda che interessa in quel momento per poi proseguire a proprio piacimento. L’autore, che da anni si occupa di divulgazione tra i ragazzi, invita i lettori a inviare per mail ulteriori domande alle “teste toste” intervistate per la collana di Editoriale Scienza, che verranno poi pubblicate sul sito della casa editrice.
Le applicazioni della robotica a sostegno dell’essere umano sono moltissime: dalla medicina alla vita domestica, dalla cura dell’ambiente all’esplorazione dello spazio e della terra. Avvicinare i bambini all’informatica e alla tecnologia sta diventando una buona pratica e sempre più spesso si sente parlare di coding e coderdojo, luoghi dove i giovani imparano a programmare, sviluppare siti web, applicazioni, programmi, giochi e altro ancora. Basta essere curiosi e avere voglia di accostarsi un a un mondo dalle infinite possibilità. Magari i futuri programmatori e ricercatori nel campo della robotica sono proprio tra i lettori di questo libro…
(Ludovica Brunamonti)